ANCONA – In via Marchetti il degrado è di casa. Lo dicono i residenti che abitano qui da trent’anni ma anche gli operatori della zona: «I clienti – spiega Jessica Calderoni della Friggitoria da Jessica – vengono in zona se devono comprare il pesce da me, o se devono andare dall’estetista o dal parrucchiere. Io stessa parcheggio la macchina qui davanti e sto tutto il giorno in negozio senza guardarmi tanto intorno». Forse un bene, così non è costretta a vedere i televisori e i materassi abbandonati tra le aiuole incolte, i sacchi di immondizia a terra, ma anche le strade dissestate e le case popolari con le finestre rotte.
«Attenzione a dove mette i piedi – esclama Arturo Ugolini che abita qui con sua moglie – possono uscire fuori topi grossi come gatti. Qui è così, tutto abbandonato». La zona attende un restyling da tempo ma «non non si vede nessuno». I cantieri tardano ad arrivare ma il degrado aumenta di anno in anno. Prosegue Ugolini «una volta tagliavo io l’erba, poi mi sono ammalato e questa è la situazione. Le radici di un grosso albero davanti casa mia, che è protetto e non si può toccare, hanno iniziato a sollevare i marciapiedi e la strada. Nessuno fa nulla». C’è poi il problema degli abusivi e dei bivacchi dei tossici: «Abbiamo fatto decine di segnalazioni – continua il residente indicando una porticina accanto a casa sua – perché ci venivano a fare di tutto in questa casa, a tutte le ore. Poi finalmente l’hanno chiusa. Ma si sono solo spostati un po’ più su, non è cambiato nulla ai fini del quartiere».
Qui le case sono in parte private, in parte di proprietà del Comune e dell’Erap, e nell’ambito del bando Aud Archi è prevista la riqualificazione di «127 appartamenti e due palazzine» una collaborazione tra pubblico e privato, tra Erap e proprietari «che – scriveva il Comune in una nota del 2019 – darà luogo ad una esperienza sociale di partecipazione e collaborazione su questo territorio senza precedenti». Oggi Maurizio Urbinati, direttore provinciale di Erap, annuncia che «un paio di cantieri presto prenderanno il via». Agginge: «Abbiamo già firmato due contratti e subito dopo Pasqua arriveranno i tecnici delle due imprese con cui abbiamo fatto i contratti. A maggio inizieremo i primi due cantieri: sono uno di sei alloggi e un altro di otto alloggi. Abbastanza significativi dunque. Dobbiamo sempre districarci con due grandi problematiche: l’Ecobonus e Bonus Facciate che ha ridotto di molto la capacità produttiva delle nostre vite e i forti aumenti che hanno resto meno appetibili le gare d’appalto che stiamo facendo». Intanto il progetto che va avanti spedito è quello degli Archi: «Abbiamo terminato – prosegue Urbinati – le strutture in cemento armato e stiamo facendo le tamponature. Ci auguriamo, se tutto va per il verso giusto, che tra un paio di settimane inizieranno i lavori per il montaggio della struttura in legno della palestra e la copertura in legno della palestrina».
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