Con l’ordinanza siglata ieri, che è stata inviata alla Corte dei Conti e che entrerà in vigore dopo il visto di legittimità, viene approvato il nuovo prezzario unico del Cratere 2022. Si stabilisce un aumento del costo parametrico del 25% per gli immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali. Previste anche ulteriori maggiorazioni che faranno lievitare il contributo.
Le nuove misure introdotte sono state illustrate stamane dal commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini. “Un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi, e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma, riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021”, ha spiegato il commissario, commentando l’ordinanza varata con l’intesa della Cabina di coordinamento per contrastare “l’eccezionale aumento dei costi delle materie prime e far sì che il processo di ricostruzione, dopo le difficoltà dei mesi scorsi, possa ora riprendere, senza ulteriori ostacoli, per soddisfare le legittime aspettative dei cittadini colpiti dal sisma”.
Oltre agli aumenti del costo parametrico, “si prevedono particolari maggiorazioni che fanno lievitare il contributo che può essere oncesso per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri. Vengono poi introdotti meccanismi che portano il contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%” spiega la struttura commissariale. Per gli immobili produttivi il nuovo costo parametrico viene maggiorato di un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se realizzati in acciaio.
Il prezzario unico 2022 ed il nuovo costo parametrico potranno essere applicati, oltre alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021. Il costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo al contributo concedibile, verrà d’ora in avanti aggiornato ogni sei mesi, “garantendo così – ha sottolineato Legnini – che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale”.
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