E’ in vigore da oggi l’Ordinanza 126 del commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, che aumenta il contributo pubblico per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto e stanzia risorse aggiuntive per le opere pubbliche finanziate.
Il provvedimento, dopo l’intesa in Cabina di coordinamento con Regioni e rappresentanti dei sindaci, è registrato dalla Corte dei Conti e pubblicato sul sito web del commissario, divenendo operativo.
Con l’Ordinanza viene approvato il nuovo “Prezzario unico del Cratere 2022” e si stabilisce un aumento del costo parametrico, cioè del tetto massimo del contributo concedibile (25%) per gli immobili produttivi e al 20% per residenziali, con particolari maggiorazioni che fanno salire l’importo fino a quasi il 50% per alcune tipologie di edifici, e previsione di un suo aggiornamento semestrale.
Il Prezzario e il nuovo costo parametrico si applicheranno alle nuove richieste di contributo, a quelle presentate ma non ancora approvate dagli Uffici speciali ricostruzione, e a quelle già decretate, con riconoscimento dei maggiori costi per lavorazioni effettuate a partire dal luglio 2021.
“Era un provvedimento molto atteso, che risponde in modo adeguato ai problemi delle imprese e dei cittadini in una fase congiunturale molto critica, segnata da un forte aumento dei prezzi e dalla scarsa disponibilità di materiali essenziali per l’edilizia”, ha rimarcato Legnini. Con l’adeguamento prezzi, e le altre misure previste dall’Ordinanza, – ha aggiunto – che vanno tutte nel senso di facilitare il lavoro di imprese e professionisti, la ricostruzione post sisma 2016 può e deve riprendere il ritmo spedito che aveva acquisito prima della crisi dei prezzi”.
“Dopo le riforme e le semplificazioni degli anni scorsi, ora che il passaggio dell’adeguamento dei prezzi si è risolto, ci sono le migliori condizioni possibili – ha aggiunto – perché la ricostruzione avanzi in modo deciso e convinto”. “I cittadini possono contare sul Superbonus 110% fino al 2025 per coprire eventuali spese non coperte dal contributo, i professionisti e le imprese su compensi adeguati e liquidi. Lo Stato dunque sta facendo in pieno e fino in fondo la sua parte”.
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