La natura imponderabile dei terremoti ci obbliga a ragionare sulla natura prevedibile degli interventi dell’uomo. Solo la manutenzione, la protezione, l’ammodernamento degli immobili (pubblici e non solo), l’aggiornamento delle regole e gli stimoli fiscali dell’amministrazione ai cittadini (con bonus, il Sismabonus appunto, e non solo) possono costituire uno scudo difensivo contro una natura terribile e ineluttabile che non possiamo controllare. Emilia-Romagna e Marche hanno da sempre pagato un pesante tributo su questo fronte: il terremoto del 2012 di Finale Emilia ha ucciso soprattutto i lavoratori, ha fatto crollare i capannoni,
ha messo in evidenza le lacune a livello di gestione dell’emergenza; quello dei monti Sibillini del 2016, con 300 vittime, ha evidenziato proprio le fragilità di un sistema abitativo e infrastrutturale da svecchiare e rinforzare.
La costa adriatica trema da mesi ormai (dalle scosse al largo di Fano ora siamo a Cesenatico) e lo sciame rivela paure e timori in
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