Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieAgevolazioni sui Beni Immobili delle ImpreseTerremoto Marche oggi, lavori fermi per due attività su tre – il Resto del Carlino

Terremoto Marche oggi, lavori fermi per due attività su tre – il Resto del Carlino


La ricostruzione è ferma al palo e gli ultimi dati forniti dalla Cna confermano il dramma
La ricostruzione è ferma al palo e gli ultimi dati forniti dalla Cna confermano il dramma

Ascoli, 13 dicembre 2019 – Due attività su tre non hanno ancora potuto iniziare i lavori per riaprire i battenti dopo il sisma. Basterebbe questo dato per dare una dimensione di quanto la ricostruzione post terremoto sia ancora ferma al palo, ma a ben guardare ci sono anche numeri peggiori: a metterli sul tavolo è stata la Cna Picena, che ha fatto un’analisi della situazione provinciale in merito alle pratiche per danni lievi, delocalizzazione, ripristino di immobili produttivi e ricostruzione pesante.

Leggi anche Dodici sindaci scendono in campo

E proprio rispetto a quest’ultima voce c’è il dato peggiore in assoluto, visto che delle 457 domande presentate (numeri aggiornati al 3 dicembre) solo 99 sono arrivate al contributo, mentre le altre 358 sono ancora in attesa: una percentuale del 78% di domande che devono ancora arrivare a conclusione, che si sommano al 66% che riguardano gli immobili produttivi (delle 51 totali in questo caso 34 sono ferme e 17 hanno avuto il contributo).

In totale, parliamo di 1.807 domande e meno della metà hanno raggiunto l’obiettivo (815 contro le 992 ancora inevase). Leggermente migliore la situazione sul fronte dei danni lievi (609 domande, pari al 54%, sono arrivate a contributo) e della temporanea delocalizzazione delle attività produttive (90 a buon fine, pari al 5%), ma nel complesso la situazione è tutt’altro che positiva. “Da terremotato – ha detto il presidente della Cna Picena, Luigi Passaretti – sono sfiduciato per un post sisma che sta andando per le lunghe.




Come associazione siamo impegnati per far sì che le istituzioni comprendano le difficoltà che hanno i cittadini e le imprese di questi territori”. Il direttore Francesco Balloni ha evidenziato alcuni dei principali problemi che quotidianamente le attività del cratere si trovano a dover affrontare: “Sono ferme le attività produttive e anche le imprese che dovrebbero lavorare a questi cantieri, con il risultato di un danno doppio per il territorio: sia per chi è ancora senza casa o senza possibilità di lavorare nella propria azienda originaria, sia per le tante piccole e medie imprese di costruzione che continuano a chiudere i battenti a fronte di un notevole potenziale di lavoro e commesse che potrebbero invece avere. Guardando ai dati delle attività produttive e dei cittadini che sono tornati nei loro territori di origine possiamo dire che sono troppo pochi. In questi tre anni che sono passati dalle prime scosse è mancato un grande progetto per il centro Italia: si è parlato tanto ma si poteva cogliere l’occasione per dare vita a qualcosa di più grande, magari creando le giuste sinergie”. Emidio Bernardini, portavoce Cna costruzioni, rappresenta una categoria che potrebbe trovare nel post sisma un’occasione di rilancio: “C’è grande incertezza normativa, speriamo che il sisma bonus dia una svolta a questa situazione con tempi più brevi e una burocrazia più snella, altrimenti i tempi si protrarranno in modo eccessivo”.




Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment