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Toscana, una corsa immobiliare più veloce del Covid: una famiglia su quattro ha un mutuo – Corriere Fiorentino

23 settembre 2021 – 07:22

I dati dell’Osservatorio regionale: a Firenze centro prezzi fino a 6 mila euro al metro quadro

di Silvia Ognibene

La pandemia ha lasciato praticamente indenne il mercato immobiliare della Toscana che, anzi, dall’inizio del 2020 è cresciuto con le compravendite incrementate in tutto il territorio. Secondo i dati diffusi ieri dall’Osservatorio immobiliare regionale, condotto dalla Federazione degli agenti immobiliari professionisti in collaborazione con la Regione Toscana, i prezzi sono rimasti stabili ad eccezione di alcune precise tipologie di immobili divenuti particolarmente richiesti dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria. Secondo i dati dell’Osservatorio, infatti, il mercato immobiliare in Toscana è stato fortemente influenzato dai provvedimenti governativi che hanno ridotto la mobilità delle persone e reso particolarmente diffuso lo smart working. Conseguentemente la domanda è cambiata e adesso si cercano sempre più abitazioni con determinate caratteristiche importanti per una migliore qualità della vita, come la presenza di una stanza da utilizzare per l’attività lavorativa e di un terrazzo o un giardino per godersi al meglio gli spazi all’aperto.


La pandemia ha spinto le famiglie a comprare casa, anche grazie ai prezzi ancora non in fase di risalita e all’atteggiamento molto accomodante della banche che concedono facilmente i mutui: una conferma ulteriore arriva dalla Mappa del Credito stilata da Mister Credit (gruppo Crif) secondo cui quasi un quarto delle famiglie toscane rimborsa mensilmente la rata di un mutuo.

I prezzi medi di acquisto rilevati dall’Osservatorio alla fine del 2020 variano molto a seconda delle diverse località. A Livorno, per esempio, nella zona affacciata sul litorale si registrano le quotazioni massime fino a 2.400 euro al metro quadro; il centro di Pisa costa fino a 3.300 euro al metro, simile la quotazione nel centro di Siena. Quasi il doppio, 6 mila euro, nel centro di Firenze. In tutti i capoluoghi di provincia si registra la stessa dinamica con prezzi più elevati nel centro cittadino che scendono via via che ci si sposta nelle aree limitrofe e periferiche. Fa eccezione Prato dove la la tendenza è opposta: nella parte più antica della città, infatti, le quotazioni variano da un minimo di 800 ad un massimo di 2.800 euro, mentre allontanandosi dal centro salgono a 1.000-3.000 euro al metro quadro nell’area del semicentro e nel range 900-2.800 nella periferia del capoluogo.

La Fiaip, per bocca del suo presidente nazionale Gian Battista Baccarini, ha chiesto che i bonus fiscali per le ristrutturazioni vengano prorogati, mentre ha ammonito il Governo guidato da Mario Draghi chiedendo di non mettere mano alla riforma del Catasto, provvedimento che, a suo dire, potrebbe frenare il treno in corsa del mercato immobiliare.

«Crediamo molto nella formula del Governo della tax expenditur. Secondo noi va assolutamente accentuata, prorogata e resa strutturale almeno per tre anni. Parlo di bonus, della svolta green, del bonus casa, dell’ecobonus, il bonus facciate e tutto il tema del superbonus 110% che secondo me è una leva strategica anche e soprattutto per veicolare l’usato che racchiude il 75% delle compravendite immobiliari» ha detto Baccarini, mentre «riteniamo che il Governo non debba assolutamente anche solo parlare e discutere della riforma del Catasto che va a minare quella fiducia che è fondamentale per il nostro settore».

La pandemia ha lasciato praticamente indenne il mercato immobiliare della Toscana che, anzi, dall’inizio del 2020 è cresciuto con le compravendite incrementate in tutto il territorio. Secondo i dati diffusi ieri dall’Osservatorio immobiliare regionale, condotto dalla Federazione degli agenti immobiliari professionisti in collaborazione con la Regione Toscana, i prezzi sono rimasti stabili ad eccezione di alcune precise tipologie di immobili divenuti particolarmente richiesti dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria. Secondo i dati dell’Osservatorio, infatti, il mercato immobiliare in Toscana è stato fortemente influenzato dai provvedimenti governativi che hanno ridotto la mobilità delle persone e reso particolarmente diffuso lo smart working. Conseguentemente la domanda è cambiata e adesso si cercano sempre più abitazioni con determinate caratteristiche importanti per una migliore qualità della vita, come la presenza di una stanza da utilizzare per l’attività lavorativa e di un terrazzo o un giardino per godersi al meglio gli spazi all’aperto.

La pandemia ha spinto le famiglie a comprare casa, anche grazie ai prezzi ancora non in fase di risalita e all’atteggiamento molto accomodante della banche che concedono facilmente i mutui: una conferma ulteriore arriva dalla Mappa del Credito stilata da Mister Credit (gruppo Crif) secondo cui quasi un quarto delle famiglie toscane rimborsa mensilmente la rata di un mutuo.

I prezzi medi di acquisto rilevati dall’Osservatorio alla fine del 2020 variano molto a seconda delle diverse località. A Livorno, per esempio, nella zona affacciata sul litorale si registrano le quotazioni massime fino a 2.400 euro al metro quadro; il centro di Pisa costa fino a 3.300 euro al metro, simile la quotazione nel centro di Siena. Quasi il doppio, 6 mila euro, nel centro di Firenze. In tutti i capoluoghi di provincia si registra la stessa dinamica con prezzi più elevati nel centro cittadino che scendono via via che ci si sposta nelle aree limitrofe e periferiche. Fa eccezione Prato dove la la tendenza è opposta: nella parte più antica della città, infatti, le quotazioni variano da un minimo di 800 ad un massimo di 2.800 euro, mentre allontanandosi dal centro salgono a 1.000-3.000 euro al metro quadro nell’area del semicentro e nel range 900-2.800 nella periferia del capoluogo.

La Fiaip, per bocca del suo presidente nazionale Gian Battista Baccarini, ha chiesto che i bonus fiscali per le ristrutturazioni vengano prorogati, mentre ha ammonito il Governo guidato da Mario Draghi chiedendo di non mettere mano alla riforma del Catasto, provvedimento che, a suo dire, potrebbe frenare il treno in corsa del mercato immobiliare.

«Crediamo molto nella formula del Governo della tax expenditur. Secondo noi va assolutamente accentuata, prorogata e resa strutturale almeno per tre anni. Parlo di bonus, della svolta green, del bonus casa, dell’ecobonus, il bonus facciate e tutto il tema del superbonus 110% che secondo me è una leva strategica anche e soprattutto per veicolare l’usato che racchiude il 75% delle compravendite immobiliari» ha detto Baccarini, mentre «riteniamo che il Governo non debba assolutamente anche solo parlare e discutere della riforma del Catasto che va a minare quella fiducia che è fondamentale per il nostro settore».

23 settembre 2021 | 07:22

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