La sostituzione di una copertura a solaio con
un tetto a falde è un intervento che necessita del
permesso di costruire in quanto comporta sempre degli
incrementi volumetrici rispetto alla condizione
preesistente del fabbricato.
La stessa cosa vale quando si intende chiudere stabilmente un
porticato originariamente aperto per realizzare un
nuovo locale autonomamente utilizzabile; lavoro che determina
senz’altro la creazione di nuova volumetria.
Trattasi infatti di interventi di notevole entità, che, se
dovessero essere condotti senza titoli, sarebbero suscettibili di
ordine di ripristino dei luoghi, oltre che soggetti
all’applicazione di sanzioni pecuniarie.
Tetto a falde e chiusura portico: creano nuova volumetria
A spiegarlo è il TAR Lazio con la
sentenza del 22
maggio 2024, n. 10300, con cui ha respinto il
ricorso contro l’ordinanza di demolizione e le sanzioni pecuniarie
per nuove opere abusive realizzate su un fabbricato precedentemente
condonato, ai sensi del D.L. n. 269/2003 convertito nella
Legge n. 326/2003 (c.d. “Terzo Condono Edilizio)”.
I nuovi abusi – peraltro realizzati in
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