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Tre bonus per rifare bagno e cucina a metà prezzo senza ISEE – Trend-online.com

Tre bonus per rifare bagno e cucina a metà prezzo senza ISEE - Trend-online.com

Il tema dei bonus e agevolazioni resta uno dei più complessi, alcuni sono prossimi alla scadenza prevista per la fine dell’anno, mentre per altri non vi sono direttive emanate dal Governo italiano circa un eventuale rinnovo o cancellazione definitiva. Non è un mistero che gli incentivi, agevolazioni e bonus sono decisamente troppi e necessitano di un ritocco. La buona notizia riguarda gli incentivi nati a salvaguardia dell’ambiente che non solo restano stabiliti, ma subiscono dei trattamenti privilegiati. 

Nell’insieme dei pacchetti delle agevolazioni attivate nel corso dell’anno, troviamo il bonus risparmio idrico, presente nella Legge di Bilancio 2021. Ma, manca ancora il decreto attuativo che rende operativo questo particolare bonus. 

La strada che porta a mettere a regime questo bonus appare molto vicina. Infatti l’Esecutivo ha spiegato che rientra tra i piani del Governo italiano quello di ridurre lo sperpero di un bene naturale come quello dell’acqua. D’altra parte, risulta già operativo il bonus acqua potabile, che assicura un contributo ai cittadini che intendono attivare dei dispositivi atti a migliorare la qualità dell’acqua che arriva dagli acquedotti. Quest’ultimo incentivo rientra a pieno titolo negli incentivi emanati per la salvaguardia ambientale, infatti il bonus nasce con la finalità di azzerare l’utilizzo dell’acqua in bottiglia. 

L’altro aspetto da non sottovalutare ruota sulla cumulabilità delle agevolazioni con tutti gli atri bonus casa. In questo modo, più incentivi possono essere utilizzati nella medesima circostanza.

Una breve guida sulle caratteristiche delle agevolazioni per rifare il bagno e la cucina di casa. 

Bonus risparmio idrico: cos’è e a chi spetta?

Iniziamo nel chiarire che con il termine bonus risparmio idrico, la normativa intende fare riferimento a un contributo del valore di 1.000 euro accessibile da tutti i cittadini. La buona notizia è l’assenza del requisito reddituale ISEE. Sappi che puoi richiedere il bonus risparmio idrico per sostituire il vecchio impianto del bagno, quindi rubinetti, con materiali a flusso d’acqua limitato, mentre per i sanitari con dei nuovi prodotti in materiale ceramica a scarico ridotto.

Oltre tutto va detto, una cosa molto importante il bonus idrico 2021 non viene riconosciuto solo per i costi di acquisto dei nuovi impianti, ma può essere richiesto anche per coprire le spese d’installazione, nonché trasporto. 

D’altra parte, come indicato nella scheda riassuntiva il bonus non concorrere alla formazione del reddito familiare, di conseguenza non è un elemento che produce reddito individuabile attraverso l’indicatore ISEE. 

Sotto questo aspetto, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato i criteri che definiscono l’accessibilità del bonus idrico, tra cui: 

  • rientrano nell’agevolazione i sanitari in ceramica, il cui volume d’acqua non superi la soglia dei 6 litri;
  • rientrano nell’agevolazione i rubinetti, miscelatori, sistemi idonei al controllo del flusso d’acqua che mantengono stabile una portata d’acqua che non supera il limite di 6 litri al minuto; 
  • rientrano nell’agevolazione le docce i soffioni doccia che mantengono stabile una portata d’acqua che non supera i 9 litri al minuto.

Come e dove presentare la richiesta per non perdere il bonus idrico 2021?

Si tratta di una misura istituita dal precedente Governo Conte che trova la sua collocazione nella Legge di Bilancio 2021. La messa a regime toccava al Governo Draghi. Al momento, manca il decreto attuativo che rende operativa la misura a tutti gli effetti di legge.  

A proposito, va detto che essendo un bonus strettamente legato alle detrazioni fiscali o come credito d’imposta, si presume che l’Agenzia delle Entrate tenga conto delle spese già sostenute di competenza degli anni 2021, scaricabili nel 2022. Ci auspichiamo che la questione venga chiarita al più presto o, meglio che venga emanato a breve il decreto attuativo. 

Bonus acqua potabile: che cos’è e chi ne ha diritto 

 Il bonus risparmio idrico non è l’unico incentivo che si può richiedere, infatti troviamo anche il bonus acqua potabile. Quest’ultimo bonus è operativo, quindi, messo a regime con l’emanazione di un apposito decreto attuativo. 

La finalità di questa particolare agevolazione è rivolta a disincentivare i cittadini dal comprare le bottiglie di acqua. In sostanza, si punta a incoraggiare i cittadini all’uso dell’acqua potabile per salvaguardare gli ambienti. Le bottiglie di plastica sono (forse) la prima fonte d’inquinamento dei mari. 

Il carattere universale della misura garantisce l’accessibilità a tutti i cittadini che possono aderire al bonus senza la presentazione dell’indicatore ISEE. L’importo del bonus acqua potabile viene differenziato non per la base reddituale, ma in virtù del soggetto a cui è diretto. In particolare, il valore dell’incentivo può arrivare a un massimo di 1.000 euro per le persone fisiche, mentre per la partita IVA o attività commerciali la soglia massima del bonus corrisponde al valore di 5.000 euro. 

I costi coperti dall’agevolazioni si riferiscono all’istallazione degli impianti diretti alla miglioria della qualità dell’acqua potabile che arriva direttamente dagli acquedotti negli immobili. In sostanza, rientrano nel beneficio i costi legati ai sistemi di raffreddamento, aggiunta di anidride carbonica, filtraggio e così via. 

Il bonus acqua potabile consente di ottenere un rimborso nella percentuale del 50% sul totale speso. Rientrano nel beneficio le spese sostenute nell’arco del 2021, nonché del 2022. 

Si consiglia la visione del video YouTube di Mondo Pensioni, che mette in chiaro le disposizioni sul nuovo bonus idrico.

Quando si può richiedere il bonus acqua potabile?

Il bonus acqua potabile è stato reso operativo il 16 giugno 2021. Con l’ufficialità dell’agevolazione tutte le spese che i cittadini hanno affrontato nel periodo temporale riconducibile a prima di tale data rientrano nell’incentivo e saranno rimborsate. Non incide la modalità di pagamento, ciò significa che i cittadini potranno avere il contributo anche se il pagamento è avvenuto in contanti e non con mezzi tracciabili, come carte o bancomat. 

Tuttavia, per le spese sostenute dopo la data del 16 giugno 2021, non saranno ammessi i pagamenti in contanti, ma solo quelli riferiti a sistemi tracciabili. 

Per le persone fisiche il bonus sarà rimborsato nella dichiarazione dei redditi, mentre per le partite IVA sarà necessario utilizzare il modello F24.

Attenzione! Per non perdere il beneficio è necessario presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio riferito all’anno seguente in cui sono stati supportati i costi. 

Se attivo il bonus quanto risparmio?

I due bonus descritti nei paragrafi precedenti hanno una doppia finalità, da una parte si risparmia sugli acquisti, mentre dall’altra parte si ottengono dei vantaggi nel periodo successivo alla messa in opera. In altre parole si guadagna in termini di consumi, in quanto nel tempo si spende di meno. 

Sotto questo aspetto il bonus acqua potabile aiuta le persone a consumare maggiormente l’acqua del rubinetto, ricavando un risparmio che fa bene al pianeta e al portafoglio. L’acqua in bottiglia costa molto di meno rispetto a quella di casa. 

Per il bonus risparmio idrico portare in sostituzione i vecchi impianti con nuovi di ultima generazione che consentono un consumo ridotto d’acqua, apporta dei minor consumi in bolletta e, quindi, si riducono i costi della stessa. 

I due bonus sono cumulabili con altre agevolazioni per la casa?

In linea generale, quando si parla di agevolazioni o incentivi gestiti dall’Agenzia delle Entrate, si tratta di bonus cumulabili tra loro, se non riferiti alla medesima spesa. 

In altre parole, si potrà utilizzare il bonus acqua potabile e il bonus risparmio idrico insieme agli altri bonus casa. Ecco, perché unendo queste agevolazioni è possibile rinnovare il bagno, ma anche la cucina a un costo molto ridotto se non alla metà. 

Il bonus casa consente di ottenere una detrazione nella percentuale del 50% su un importo massimo di 96.000 euro per ogni intervento diretto alla ristrutturazione dell’immobile. Intanto, anche quest’ultima agevolazione scade tra 5 mesi. In assenza di una proroga non sarà depennato, ma la percentuale da portare in detrazione passa dal 50% al 36% con un tetto massimo di 48.000 euro. 

Per ora, il bonus casa è utilizzabile a mezzo di detrazione IRPEF, sconto in fattura e cessione del credito. 

Se si opta per la detrazione IRPEF, in questo caso il proprietario si accolla le spese e la metà viene restituita dallo Stato sotto forma di sconto sulle tasse spalmato per 10 anni.  

Per lo sconto in fattura, occorre valutare se l’impresa adopera questa modalità, poiché in questo caso si fa carico dell’anticipo dei costi, che recupera come credito d’imposta. 

L’ultima opzione è la cessione del credito, in questo caso il proprietario cede il credito ricevuto dallo Stato a un istituto di credito o finanziario, il che permette l’uso sia al proprietario che alla ditta impegnata nei lavori. 

Il nuovo provvedimento della Ue contro la vendita della plastica

Queste tipologie di bonus tendono non solo a far risparmiare i contribuenti, ma sono rivolti maggiormente alla salvaguardia del nostro pianeta. Per questo motivo, fanno parte di un progetto molto più ampio istituito dall’Ue che punta attraverso l’introduzione di agevolazioni, incentivi e bonus a ridurre l’impatto ambientale. 

Ecco, perché la finalità dell’Ue resta quella di diminuire l’utilizzo di plastica nella percentuale del 50% entro il 2025 sino a toccare la soglia dell’80% entro il 2030. 

Perché il bonus acqua potabile è stato messo a regime prima degli altri? L’incentivo rientra pienamente nella direttiva Ue  Single-Use Plastics (SUP), che per diminuire l’inquinamento ha disposto il veto della vendita della plastica monouso.

Dalla data del 3 luglio 2021 sono vietati diversi prodotti, tra cui: cotton fioc, palloncini, stoviglie di plastica, coperchi, e così via. Tutti questi prodotti sono stati sostituiti con oggetti monouso, riciclabili o biodegradabili. 

Infine, nel decreto Sostegni bis a partire dal 2022 verrà immessa una Plastic Tax applicata su ogni chilogrammo di plastica utilizzata. 

Importanti aggiornamenti sulla Riforma pensioni sono contenuti qui.

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