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Tre nuovi bonus casa: pronti 18.000€ per tutti senza ISEE! – Trend-online.com

Mettere mani alla casa ed avere 18.000 euro di bonus! C’è ancora tempo per poter beneficiare di alcuni bonus dedicati a tutti, perchè non c’è bisogno di ISEE. I bonus possono essere usufruiti a condizione che si svolgano determinati lavori in casa per i quali sono ammessi le forme di riconoscimento monetario fino a 18.000 euro. Ma bisogna fare in fretta, perchè per ora 17.000 euro di bonus scadono a fine 2021. 

I bonus in questione sono tre. Il bonus mobili che per il 2021, rispetto al 2020, è aumentato da 10.000 euro a 16.000 euro. Si tratta della detrazione fiscale riconosciuta a chi effettua acquisti di arredamento ed elettrodomestici per arredare gli immobili oggetto di interventi edilizi straordinari. Il secondo bonus è quello cosiddetto acqua potabile che riconosce fino a 1.000 euro per installare dispositivi per rendere l’acqua del rubinetto potabile e bevibile. Ed infine il bonus idrico, destinato invece alla sostituzione di sanitari e rubinetti con altri a minor consumo di acqua. Questo bonus è di altri 1.000 euro e scade a fine anno 2021, anche se non c’è ancora il decreto attuativo.

Bonus mobili: cosa è

Il bonus mobili è una detrazione fiscale riconosciuta in dichiarazione dei redditi a quei soggetti che acquistano entro il 31 dicembre 2021 mobili, arredi e grandi elettrodomestici per arredare gli ambienti degli immobili oggetto di interventi di ristrutturazione. Il bonus mobili è collegato ai diversi bonus edilizi come il superbonus 110% oppure l’ecobonus ed il bonus sismico. Tutti i lavori realizzati in uno o più immobili su cui esiste un titolo di possesso, o su pertinenze degli stessi, danno accesso anche al bonus mobili che permette di poter ricevere un beneficio fiscale del 50% su una spesa massima di 16.000 euro. L’acquisto può riguardare sia mobili che grandi elettrodomestici in classe non inferiori ad A+ ed A per i forni. 

L’acquisto deve essere eseguito entro la fine del 2021 per poter rientrare nel beneficio della detrazione fiscale di 8.000 euro come massimo vantaggio fiscale, da ripartire in 10 quote annuali da riportare nella dichiarazione dei redditi, a partire dalla prima utile successiva al sostenimento della spesa.

Il beneficiario del bonus mobili deve essere lo stesso intestatario delle fatture dei lavori di ristrutturazione eseguiti negli immobili in cui poi vengono installati gli arredi e gli elettrodomestici. 

Ad esempio se la moglie è intestataria della fattura di acquisto della lavatrice in classe A+ ed il marito invece è intestatario delle fatture per la ristrutturazione, il bonus mobili non può essere fatto valere.

Bonus mobili: quali lavori sono ammessi

Il bonus mobili è direttamente collegato ai lavori effettuati in immobili o loro pertinenze. Tali lavori devono essere di natura straordinaria come i lavori di ristrutturazione. Infatti una semplice pittura per rinfrescare le pareti o la sola sostituzione del pavimento del bagno non danno diritto all’accesso del bonus mobili qualora ad esempio si acquisti una lavatrice ed un’asciugatrice da installare nel bagno rinnovato. Se invece in quel bagno sono realizzati dei nuovi servizi igienici cui seguono anche lavori di rifacimento della pavimentazione, ecco che si è di fronte a lavori di ristrutturazione per i quali anche l’acquisto di lavatrice ed asciugatrice beneficia del bonus mobili. 

Ma quali sono i lavori che possono far scattare il bonus mobili? Sono indicati nella guida predisposta dall’Agenzia delle Entrate. Qui elenchiamo quelle che sono realizzate più spesso: 

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
  • costruzione di scale interne
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
  • gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia,
  • la sostituzione della caldaia

Questi interventi possono anche avvenire in una pertinenza dell’abitazione, come il garage o la cantina, purchè risulti il vincolo di collegamento tra abitazione e l’unità immobiliare di pertinenza. 

Bonus mobili: come funziona la detrazione di 8.000 euro

L’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici in classe A+ o A per i forni, non da diritto a sconti immediati, ma solo ad una detrazione del 50% sulla spesa effettuata fino ad un massimo di 16.000 euro come acquisti. Gli acquisti inoltre devono essere effettuati dopo la data di inizio dei lavori che deve essere certificata. Con le novità sul superbonus al 110% sarà sufficiente la data di presentazione della CILA.  

Il massimo che si può portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi è di 8.000 euro. La detrazione va inserita nella dichiarazione reddituale a partire dall’anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa e va spalmata per 10 anni.  

Occhio dunque a conservare le fatture o gli scontrini di acquisto degli arredi o grandi elettrodomestici e di conservare anche le evidenze dei pagamenti che non richiedono il bonifico parlante, ossia con indicazione del codice fiscale del beneficiario. Tuttavia il pagamento in contanti non consente di poter portare in detrazione la spesa. Ammessi quindi i pagamenti tracciati con bancomat, carte di credito, bonifici bancari tradizionali. L’importante è che i pagamenti siano effettuati entro il 31 dicembre 2021. 

Come tutte le detrazioni fiscali, l’importo del bonus mobili ed elettrodomestici andrà a ridurre l’imposta lorda irpef fino a concorrenza dell’importo. Quindi si potrà avere un beneficio fiscale in termini di rimborso Irpef.

Bonus acqua potabile: per cosa serve

Se si vuole bere dal rubinetto con la certezza di bere acqua filtrata e potabile, ecco che arriva il bonus acqua potabile. L’obiettivo di questo bonus è quello di ridurre il consumo di plastica per effetto dell’acquisto dell’acqua in bottiglia ed incentivare l’installazione di dispositivi che permettono di poter utilizzare l’acqua del rubinetto come acqua da bere. Per ottenere il bonus acqua potabile di 1.000 euro, non di deve fare altro che acquistare ed installare sistemi di 

  • filtraggio
  • mineralizzazione
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare

Come riportato dal sito dell’Agenzia delle entrate, questi interventi hanno

la finalità di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, attraverso il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Come avere il bonus acqua potabile

Come il bonus mobili, anche il bonus acqua potabile è una detrazione fiscale da riportare nella dichiarazione dei redditi. Il beneficio fiscale è il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio acqua, per un massimo di 1.000 euro nel caso di privati cittadini e 5.000 euro per le imprese. Il vantaggio fiscale sarà quindi di 500 euro o 2.500 euro a seconda che l’acquisto sia fatto da persona fisica o giuridica. Gli acquisti devono essere effettuati tra il 1 gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2022 ma la domanda da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere il bonus da poi portare in detrazione dei redditi o in compensazione di tasse e tributi tramite F24, può essere inoltrata tra il 1 e 28 febbraio dell’anno successivo al quello in cui si sostiene la spesa. Per chi effettua l’acquisto e l’installazione entro quest’anno, la domanda può essere presentata nel mese di febbraio 2022 per pote poi usare il bonus già nel 2022. Per richiedere il bonus acqua potabile il modello da compilare nella sezione privata dell’Agenzia delle Entrate è già attivo.

Bisogna prestare attenzione invece alle modalità di pagamento che per le persone fisiche deve essere tracciata. Il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. 

Bonus acqua potabile: i requisiti da rispettare

Il bonus acqua potabile è uno dei bonus più semplici dell’intero panorama dei bonus. Non ci vogliono autorizzazioni, è sganciato dall’ISEE, ma l’unico requisito è fare lavori di installazione di un sistema di filtraggio e potabilizzazione dell’acqua. 

Per evitare invece contestazioni in merito alla detrazione fiscale, è indispensabile conservare la fattura di acquisto o la ricevuta di acquisto in cui sia riportato il codice fiscale del beneficiario del bonus acqua potabile che deve corrispondere al titolare del diritto di possesso dell’immobile. Il pagamento invece deve essere fatto con strumenti tracciati. 

Bonus idrico: 1000 euro per il risparmio dell’acqua

Altro bonus che interviene per migliorare l’efficienza della casa è il bonus idrico. La finalità di questo bonus è consentire a chi fa lavori in casa di poter installare sistemi di abbattimento del consumo di acqua. Per beneficiare del bonus idrico sono richiesti la residenza in Italia, il possesso dell’immobile in cui si effettuano gli interventi di efficienza del consumo di acqua. L’immobile deve essere già esistente. 

I lavori ammessi al bonus idrico sono quelli relativi alla sostituzione di

  • sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, ossia che riducono il flusso;
  • rubinetteria, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

L’Agenzia delle Entrate specifica che per gli interventi sui sanitari questi devono mirare ad installare vasi in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. 

Gli acquisti devono essere effettuati entro il 31 dicembre 2021.

Bonus idrico: come avere 1.000 euro

Purtroppo di questo bonus non ci sono ancora le disposizioni del Ministero dell’Ambiente, e non è possibile conoscere le modalità con cui il bonus idrico funzionerà. Facendo un parallelismo con il bonus acqua potabile, il bonus idrico potrebbe essere una detrazione fiscale. In che misura non è ancora dato saperlo. Ma potrebbe anche essere optato per uno sconto in fattura o cessione del credito. 

In attesa di conoscere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, per chi si appresta a sostenere spese ammesse al bonus idrico si consiglia di conservare la fattura di acquisto dei beni e dei lavori eseguiti, e di effettuare il pagamento con mezzi tracciati.

Esperto di etica e controlli, aspirante giornalista, classe 1976.
Sono laureato in Economia Politica presso l’Università Bocconi, ed ho un Master in Management nei settori di “public utilities” presso il MIP. Dal 2001 mi sono occupato di audit, compliance e risk management all’interno di aziende multinazionali di diversi settori, quali: *IT, Luxury, GDO, Gaming, assumendo ruoli di responsabilità e gestione di team. Appassionato di temi di etica negli affari, da alcuni anni mi occupo anche di sostenibilità etica delle imprese e di finanza alternativa.

Il mio motto è? “Si può fare qualsiasi cosa quando attraverso gli occhi si vede la verità”.

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