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Treviso, tutte le verande “liberalizzate” per non bloccare il Superbonus – La Tribuna di Treviso

Addio al permesso a costruire, sanate anche le abusive. E spunta un extra di 150 metri cubi per ogni ampliamento

TREVISO. Ca’ Sugana liberalizza le verande. Le terrazze chiuse da vetri e telai in alluminio che spesso si vedono nei condomìni realizzati negli anni 60 e 70 – e spesso abusive – saranno di fatto liberalizzate. È l’effetto di una norma introdotta nell’ultima variante al Piano degli Interventi, che lunedì vedrà scadere il tempo per presentare le osservazioni.

Per l’assessore all’Urbanistica Linda Tassinari si tratta di una “semplificazione”, obiettivo con cui è stata redatta la variante. Per i detrattori dell’iniziativa si tratta invece di deregulation. Non è però l’unico incentivo introdotto nel piano: c’è anche un bonus da 150 metri cubi per tutti coloro che hanno esaurito l’edificabilità della propria area; norma vecchia, a cui è stata aggiunta una postilla che rischia, secondo gli addetti ai lavori, di moltiplicare la cubatura.

Il “cavillo”

Ad accorgersi per primi del cavillo sulle verande sono stati ovviamente gli architetti, che in questi mesi si sono trovati spesso di fronte al problema. A portarlo a galla sono soprattutto le pratiche per il superbonus del 110%, che richiede, da principio, una verifica tra lo stato dell’edificio rispetto a quello dichiarato nelle carte.

Una verifica, questa, che soprattutto in edifici datati porta alla luce abusi e difformità. Una delle più frequenti è proprio la veranda. Moltissime terrazze sono state chiuse per guadagnare una stanza in casa, senza però richiedere il permesso a costruire. Pochi l’hanno fatto regolarmente, altri l’hanno sanata con il maxi-condono dell’85, altri invece sono ancora irregolari.

Fatto sta che questa regola stabilisce che per gli edifici esistenti prima del 25 luglio del 2001, «le logge, i balconi ed i portici di uso esclusivo e privato possono essere tamponati anche in deroga ai parametri di zona per la realizzazione di verande pertinenziali»; seguono alcuni distinguo: devono essere conformi all’edificio e di ridotta dimensione. Insomma una volta approvato il piano, ci si potrà chiudere la terrazza senza la necessità di un permesso a costruire.

Gli esempi di cosa significhi non sono difficili da trovare in città; è sufficiente vedere via Ronchese e il Biscione a San Paolo, o i vari condomìni costruiti nei viali tra gli anni 60 e 70.

L’idea dell’assessore

«La variante tende a semplificare e ha in realtà reintrodotto una disposizione che era già presente nel Piano regolatore generale, ovvero la possibilità di realizzare verande in luogo di logge, balconi e portici sugli edifici preesistenti al 2001, perché computate come volume», spiega l’assessore Linda Tassinari. Di certo semplifica la vita per esempio a chi vuole accedere al superbonus, che viene “inibito” da un abuso edilizio.

Insomma è sufficiente smontare la veranda, realizzare i lavori e poi rimontarla. Sparito l’abuso, ottenuto il bonus. Ma al di là degli aspetti di semplificazione delle procedura, c’è da chiedersi gli effetti che una tale norma potrà portare sull’estetica della città e di alcune strade.

Il bonus

Il bonus da 150 metri cubi è invece tema che rischia di essere affrontato in punta di diritto perché le interpretazioni divergono. È già riconosciuto da molti anni a Treviso a tutti coloro che abbiano esaurito la capacità edificatoria nella propria area (o quella residua sia inferiore ai 150 metri cubi). Ma nella variante è stata aggiunta una nuova frase: «Nel caso di complessi di immobili edificati in epoche diverse, si considerano fabbricati esistenti i singoli corpi di fabbrica, ancorché si presentino addossati ed aderenti».

Uscendo dal gergo tecnico: l’interpretazione che ne danno alcuni è che quel bonus sia moltiplicabile. In concreto: casa costruita negli anni 80 e ampliata negli anni 90 con un altro edificio adiacente: in questo caso i proprietari avrebbero diritto a due bonus da 150 metri cubi. «Il bonus volumetrico era già presente nel Prg e nel Piano Interventi e non è stato considerato o aumentato nella variante ovvero non è stato oggetto di modifiche ma è stata resa più chiara la sua applicazione», puntualizza però Tassinari. 

Source: tribunatreviso.gelocal.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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