A Roma, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno sequestrato oltre 110 milioni di euro di crediti fiscali. Il sequestro preventivo d’urgenza è stato emesso relativamente alle indagini preliminari dalla Procura capitolina riguardo le misure di sostegno emanate dal Governo per aiutare le imprese durante il periodo più acuto dell’emergenza da Covid-19, come riporta Monitorimobiliare.it.
L’analisi di rischio sui Bonus
L’azione trae origine da un’analisi di rischio sviluppata dall’Agenzia delle Entrate sulla spettanza dei “bonus” previsti dai Decreti “Rilancio” e “Cura Italia” del 2020.
Le misure preventive sono legate alle spese di locazione
di immobili a uso non abitativo riconosciuti
sotto forma di crediti d’imposta (secondo la percentuale dei canoni versati
fino a un massimale del 60%). I
bonus derivanti dai due Decreti possono essere utilizzati:
- a compensazione diretta di debiti fiscali;
- cedendoli
a terzi per regolamentare situazioni fiscali.
Tutto comunicandone l’uso online mediante la piattaforma
“cessione crediti” messa a disposizione dall’Agenzia.
I primi controlli su questi crediti di imposta ne hanno
evidenziato una possibile e presunta
natura fittizia: ceduti, online, a una società che si spacciava capace, in
qualità di soggetto giuridico, di far avere ai propri clienti “liquidità
mediante lo smobilizzo immediato di crediti di imposta derivanti da norme
speciali”, effettuando i pagamenti dopo aver controllato la genuinità dei
documenti, per poi venderli a terzi.
Riscontri preliminari e incongruenze
Per gran parte del 2021 (i primi dieci mesi), la suddetta
società ha acquistato, da diversi soggetti, crediti di imposta per un valore nominale di oltre 110 milioni di euro.
I riscontri preliminari, mostrano come i soggetti
sembrano risultare o privi di consistenza
imprenditoriale o impossibilitati a beneficiare delle tanto millantate
agevolazioni fiscali.
Sono diverse le
incongruenze emerse nelle prime indagini, in particolare si pensa
all’inserimento in piattaforma (gestita dall’Amministrazione finanziaria) di
dati di imprenditori per i quali non
risulta nessun contratto di locazione: quindi a dichiarazioni dei redditi
di importi modesti corrispondono spese locative per centinaia di migliaia di
euro all’anno.
Le indagini hanno permesso inoltre di riscontrare che
parte dei crediti d’imposta:
- è stata venduta dalla società a una
serie di persone fisiche e giuridiche (valore nominale di 44 milioni di euro); - è stata “monetizzata” grazie alla
cessione a secondi intermediari finanziari (circa 10 milioni di euro).
A fronte di quanto emerso nelle sole valutazioni preliminari sulle quote societarie e sul patrimonio aziendale della già citata società, la Procura di Roma ha deciso per una misura cautelare d’urgenza volta a tutelare e monitorare l’uso che viene fatto dei fondi pubblici destinati al rilancio del Paese.
di Linda Compagnoni
Source: immobiliare.it
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