Un puzzle, che permette di massimizzare i vantaggi offerti dallo Stato per la ristrutturazione degli immobili. E le pedine da muovere sono molte: si va dal Superbonus 110%, al bonus facciate; dall’ecobonus al sismabonus; poi c’è la storica detrazione del 50% per la ristrutturazione ed il bonus verde; per i giardini per finire con le nuove agevolazioni del bonus idrico da 1.000 euro e il credito d’imposta per l’acquisto dei sistemi di filtraggio dell’acqua potabile.
Saranno i professionisti che ci guidano nella ristrutturazione a scegliere la strada migliore: l’obiettivo è suddividere nel miglior modo la spesa totale dei vari interventi tenendo conto dei massimali di spesa ottimizzando così l’agevolazione fiscale. «È un’operazione, questa, sulla quale è necessario porre una grande attenzione – spiega la commercialista Elisabetta Bombana, consigliere dell’Ordine dottori commercialisti esperti contabili di Brescia -: si tratta di fare un elenco delle spese da affrontare indicando per ciascuna la detrazione fiscale più adatta ed il massimale di spesa, ottenuta tenendo conto anche del numero complessivo di unità immobiliari sui quali l’intervento è in progetto».
«Si parte dalla stima iniziale delle spese – spiega Bombana – che si basa sui preventivi di spesa predisposti dalle varie imprese coinvolte nei lavori: sulla base di questi i professionisti (ingegnere, commercialista, ndr), provvedono a ripartirle per tipologia. Con riferimento a ciascun tipo di intervento, viene attivata una determinata detrazione».
Un lavoro certosino, ma che può fare risparmiare al committente un mucchio di soldi. «Durante i lavori, poi, questa classificazione va continuamente monitorata, verificando che non vengano superati i tetti di spesa perché tale superamento determinerebbe la perdita della detrazione». La stessa Agenzia delle Entrate permette che «qualora si attuino interventi caratterizzati da requisiti tecnici che consentono di ricondurli astrattamente a due fattispecie agevolabili, il contribuente potrà applicare una sola agevolazione rispettando gli adempimenti previsti».
Le agevolazioni sono alternative anche all’interno di uno stesso condominio, e la loro scelta non vincola gli altri proprietari del condominio. E non bisogna dimenticare che continua la possibilità di «monetizzare» subito gli incentivi con lo sconto in fattura e la cessione del credito ad una banca o a qualsiasi altro soggetto privato sarà possibile anche per i bonus edilizia ordinari, senza bisogno di asseverazioni e visti di conformità come richiede il 110%.
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