CASALGRANDE. «Caro energia per il comprensorio ceramico? L’unica strada è aumentare l’indipendenza energetica anche attraverso la diminuzione del fabbisogno. Intanto, il Superbonus va allargato alle imprese». Pensano a un calo delle richieste energetiche come soluzione per la crisi delle forniture energetiche che tanto allarme sta generando nel settore produttivo emiliano-romagnolo, in particolare nel distretto ceramico reggiano e modenese. Alcuni dei colossi locali hanno già annunciato l’intenzione di interrompere momentaneamente l’attività di alcune linee a causa degli elevatissimi aumenti delle bollette per gas ed elettricità che rendono il ciclo anti-economico. La preoccupazione è elevatissima pure per le famiglie, che hanno visto il primo aumento in bolletta da inizio gennaio. Confindustria Ceramica e gli amministratori pubblici dei Comuni ceramici hanno già espresso tutti i loro timori amplificati dal fatto che per le ceramiche questo sarebbe pure un ottimo momento sul mercato, con richieste in crescita. Ora prendono la parola due parlamentari emiliani 5 Stelle, il deputato reggiano Davide Zanichelli, membro della Commissione Finanze e il senatore modenese Gabriele Lanzi, membro della Commissione Industria. «Nel medio termine l’unica strada efficace che l’Italia può percorrere è quella di aumentare l’indipendenza energetica anche attraverso la diminuzione del fabbisogno. Per questo occorre proseguire con il Superbonus estendendolo alle imprese», sostengono parlando dei provvedimenti avviati nell’anno passato per l’edilizia privata. «Intendiamo anche promuoverne l’efficientamento energetico, attraverso un meccanismo come quello da noi proposto di un “Superbonus energia imprese” con tanto di sconto in fattura e cedibilità dei crediti di imposta». Per quanto riguarda il comprensorio ceramico, «anche fare ricorso alle riserve potrebbe essere una soluzione immediata e praticabile». Ma soprattutto, concludono, solo una riduzione strutturale del fabbisogno e il ricorso a fonti rinnovabili associate a forme pulite di accumulo, possono mettere il nostro Paese al riparo da eccessive variazioni di prezzo e forme speculative provenienti dall’estero». Parlano dello stesso tema anche consiglieri regionali della Lega attivi a Reggio, Gabriele Delmonte e Maura Catellani, che citano i costi di una ceramica di Castellarano: «Ben 15.244 euro di bolletta per i consumi di ottobre 2020, schizzati a 50.832 euro nel 2021. È un vero salasso», rimarcano. Nel concreto, per i due leghisti deve attivarsi in tempi rapidi la Regione Emilia-Romagna. «La risposta non può venire solo da sovvenzioni governative, ma sono necessarie e in modo urgente strategie a livello locale come l’abbattimento degli oneri in bolletta per le imprese e sconto sulle tasse e gli oneri regionali. È giusto parlare di transizione ecologica e di sviluppo delle rinnovabili (includendo anche il nucleare) ma l’urgenza della speculazione dei prezzi dell’energia impone anche alla nostra Regione un’azione operativa forte e immediata».
Adr.Ar.
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