Per i friulani la casa è uno dei capisaldi dell’esistenza. Nonostante i cambiamenti sociali ed economici e il trascorrere del tempo, possedere un’abitazione, ieri come oggi, rimane uno degli obiettivi più diffusi. In termini di possibilità, questi anni sono piuttosto vantaggiosi: bonus, sgravi fiscali, incentivi permettono di raggiungere più facilmente il sogno di una vita.
L’obiettivo del Governo nell’istituire queste misure di sostegno economico ai cittadini è migliorare la condizione di molti edifici sul territorio, al fine di ridurre il consumo di suolo e aumentare lì’efficienza energetica.
I bonus casa comprendono infatti twutti quegli incentivi fiscali previsti per la ristrutturazione, il restauro o la messa in sicurezza della propria abitazione. Questi bonus vanno in diverse direzioni: dai sostegni per il rifacimento della struttura degli edifici, alla protezione al rischio sismico, dal miglioramento energetico, fino ai lavori più specifici come quelli di installazione di nuovi infissi, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici o ancora l’ammodernamento delle facciate.
È possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte dei costi sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali. Tutti gli interventi vanno certificati e documentati.
Ai controlli procede l’Agenzia delle entrate che verifica la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione. Se si accerta la mancata sussistenza, anche parziale, di tali requisiti, l’Agenzia provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione. In alcuni casi i bonus non riguardano solo il regime fiscale dei cittadini, ma possono trasformarsi in interessanti sconti in fattura, cedendo il corrispondente credito di imposta, che permette di risparmiare sin da subito sulle spese e sugli interventi previsti.
La gran quantità di bonus e soprattutto le numerose richieste da parte dei cittadini, hanno però portato con sé due aspetti negativi: l’aumento dei prezzi delle materie prime conseguente anche alla maggiore domanda e la difficoltà per le imprese del settore edile di realizzare in tempo i lavori.
Non solo Superbonus 110%
Acompletare il quadro dei bonus che riguardano la casa, ci sono misure più generiche, che riguardano una serie di lavori fondamentali per il rinnovamento degli edifici. A fare la parte del protagonista è il cosiddetto Superbonus 110, un’agevolazione che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Il Superbonus è stato prorogato fino alla fine dell’anno per le abitazioni unifamiliari, mentre è valido fino al 2023 per i condomini. Non ci sono limiti Isee.
Accanto a questo, il Sismabonus riguarda i lavori di adeguamento alle norme su immobili in zone di rischio sismico. La condizione per accedervi è che l’immobile sia stato acquistato prima del 30 giugno 2022, mentre il tetto di spesa ammonta a 96.000 euro. Il bonus facciate, invece, che riqualifica l’esterno degli edifici, è stato rinnovato nel 2022, ma l’aliquota è passata dal 90% al 60%.
Per interventi che non rientrano nel Superbonus esiste ancora il Bonus Ristrutturazione, che, a seconda dell’intervento effettuato, permette di recuperare fino al 75% della spesa.
Per la casa, ma non solo
Sgravi, agevolazioni, incentivi e sostegni attualmente attivi e che possono riguardare anche i cittadini del Friuli Venezia Giulia sono 32. La maggior parte riguarda la casa, come abbiamo raccontato nelle pagine precedenti, ma non mancano anche altri settori. Per esempio, riguardano l’abitazione anche alcuni incentivi rivolti alle famiglie, o a chi comunque decide di mettere su casa, da single o insieme all’amore della propria vita. Le persone tra i 20 e i 31 anni con un reddito non superiore ai 15.493,71 euro possono accedere al Bonus Affitto giovani: trasferendosi in un alloggio diverso da quello dei genitori possono ottenere un’agevolazione del 20% delle spese annue sostenute, fino a un massimo di 2.000 euro.
I giovani che hanno acquistato casa entro il 30 giugno 2022, invece, possono accedere al Bonus Prima casa under 36, che significa l’esenzione dell’imposta di registro catastale e il riconoscimento di un credito d’imposta pari all’Iva versata.
Le famiglie con figli fino a 21 anni possono richiedere all’Inps l’assegno unico. L’importo dipende dall’Isee familiare e va da 175 a 50 euro. Giovani coppie con bimbi piccoli e reddito basso possono accedere anche al Bonus Nido, che permette di coprire parte del pagamento della retta dell’asilo.
Come sostegno economico ai redditi bassi esiste il Bonus Sociale, cioè uno sconto applicato direttamente sulla bolletta di luce e gas. Ne hanno diritto i nuclei familiari con Isee inferiore a 12.000 euro oppure le famiglie numerose con Isee fino a 20.000 euro e chi ha un parente convivente con gravi problemi di salute che necessita di apparecchiature mediche. Infine possono ricorrervi le famiglie titolari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza. Lo sconto è automatico, ma solo per chi ha aggiornato il proprio Isee.
Per contrastare il caro vita, il Decreto Aiuti 2022 ha introdotto anche il Bonus 200 euro una tantum per i dipendenti, i pensionati, i titolari di partita Iva e i lavoratori autonomi con un reddito non superiore ai 35.000 euro nel 2021. Nella direzione di sostegno ai lavoratori va anche il Bonus benzina, che consiste nella riduzione di 25 centesimi al litro sulle accise dei carburanti e nell’introduzione di buoni carburante che le aziende possono distribuire ai dipendenti che si spostano per lavoro. Riguardano le imprese anche il Bonus Internet (cioè voucher fino a 2.500 euro per la digitalizzazione da richiedere agli operatori accreditati) e quello ‘matrimonio’ che riguarda le aziende che organizzano nozze e cerimonie e che hanno molto risentito del periodo della pandemia.
Sul versante dei trasporti, sono disponibili gli ecoincentivi per l’acquisto di auto elettriche, con importi diversi a seconda del tipo di vettura, e di scooter elettrici, per i quali c’è un contributo del 40% fino a 4.000 euro con rottamazione di un mezzo vetusto. 60 euro, infine, possono andare a studenti o lavoratori con un reddito di 35.000 euro al massimo, per gli abbonamenti sui mezzi pubblici. Completano il quadro degli incentivi, il Bonus Psicologo – massimo 600 euro per sedute con uno specialista, senza limiti di età e con Isee fino a 50.000 euro -; il Bonus Cultura per i neodiciottenni e quello Docenti che parte da settembre (entrambi pari a 500 euro) e infine l’agevolazione del 19% sulle spese veterinarie.
Chi sbaglia (la pratica) paga
Il bonus non è uguale per tutti. E non tanto perché si parla di requisiti di chi ha diritto o meno alla sovvenzione, ma perché, nella giungla della burocrazia, le procedure per ottenere una o l’altra delle agevolazioni sono molto diverse tra loro per complessità. Lo confermano anche gli addetti ai lavori, che molto spesso si trovano davanti a una vera montagna di carte da presentare.
“Le azioni di sostegno al reddito, alla natalità, ai giovani, di contrasto al caro energia, di incentivazione all’efficientamento energetico e alla mobilità sostenibile nonché a una vita più green ha portato i cittadini a una vera e propria caccia al bonus – commenta Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi -.Tra i requisiti per accedervi, procedure più o meno complesse, limiti Isee e reddituali, termini entro i quali presentare la domanda… Capita, così, che per una disattenzione il cittadino veda sfuggire la possibilità di beneficiarne. Ci sono i bonus che vengono gestiti direttamente da chi eroga il servizio o fornisce il prodotto a cui si applica, come il bonus auto, onerando il consumatore di effettuare pagamenti tracciabili e poco altro, oppure quelli che hanno una modulistica piuttosto semplice e che quindi permettono quasi un automatismo, come il bonus sociale energia. Altri poi sono molto più complessi, che implicano la necessità di aprire una vera e propria pratica presso i pubblici uffici con tanto di asseverazioni e procedure telematiche. Il caso emblematico è quello del Superbonus nel quale, oltre alla pratica da istruire attraverso un Caaf o un commercialista, occorre anche l’utilizzo della piattaforma informatica predisposta dall’Agenzia delle Entrate per le detrazioni, gli sconti in fattura e le cessioni dei crediti”.
E se qualcosa va storto? “Ovviamente – risponde Puschiasis – ne fa le spese il cittadino contribuente, che perde il contributo o, nella peggiore delle ipotesi, lo deve restituire maggiorato di sanzioni e interessi. Quindi necessario è sempre accertarsi che chi gestisce la pratica di bonus, oltre a essere abilitato, sia munito di congrua copertura assicurativa. Se il bonus riguarda un acquisto (mobili, auto, finestre etc.) è bene far specificare nell’ordine tale volontà di avvalersene così da fissare una condizione per chi deve fornire il bene. Diverse volte infatti capita che a causa del ritardo nella consegna di un prodotto vengano pasticciati i contratti pensando di rimediare a scadenze ormai decorse… e invece si complicano ancora di più le cose”.
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