Il Decreto Salva Casa rappresenta un vero e proprio spartiacque
per uffici tecnici e giustizia amministrativa nella valutazione
della sanabilità degli abusi edilizi, tra cui le variazioni
essenziali.
Variazioni essenziali: l’accertamento di conformità prima e
dopo il Salva Casa
Esempio ne è la sentenza
del Consiglio di Stato dell’11 ottobre 2024, n. 8174,
che ha respinto il ricorso contro l’ordine di demolizione per opere
realizzate in difformità dal permesso di costruire e dal permesso
di costruire in variante che il proprietario aveva ottenuto.
A seguito di sopralluogo, l’Amministrazione aveva
accertato la presenza delle seguenti difformità rispetto al
progetto:
- ampliamento di cubatura utile dell’ambiente al primo piano e
conseguente incremento del volume utile dell’unità
immobiliare; - apertura di porte e finestre sulla muratura perimetrale;
- variazione essenziale dello sporto esterno al primo piano;
- realizzazione non assentita di muretti in pietra a
delimitazione di una balconata.
Dopo l’ingiunzione a demolire, il proprietario ha presentato
un’istanza di accertamento di conformità ai sensi degli artt. 36
e/o
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