L’accatastamento di un immobile in categoria A/7 o in
A/8 porta a una differenza non da poco nella valutazione
della rendita catastale e delle imposte da pagare. E lo sa bene
l’Agenzia delle Entrate che, dopo aver accertato
la riclassificazione di un immobile da villa (A/8)
a villino (A/7), ha notificato al contribuente il
ritorno nella classe di maggior pregio.
Villa o villino? La classificazione catastale secondo la
giustizia tributaria
Da qui il ricorso alla CTP, che aveva dato ragione al
proprietario dell’immobile, rilevando che l’edificio non
pareva possedere le caratteristiche legali per essere incluso nella
categoria A/8: non era in zona di pregio, il fabbricato era
contiguo ad altre abitazioni di terzi, ed era comprensivo di due
abitazioni con resede e terrazza a comune. Inoltre era sprovvisto
di viale alberato di piscina e di altre caratteristiche di finitura
o di impianti di servizi di livello superiore all’ordinario. Di
conseguenza andava classificato A/7, con ricalcolo della rendita
catastale.
Ed eccoci all’appello del Fisco. Innanzitutto, spiega AdE, non
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