È stata rimessa dal Consiglio di
Stato alla Corte Costituzionale, con
l’ordinanza
del 31 gennaio 2024, n. 995, la questione di
legittimità dell’art. 35, comma 3, del d.lgs. n. 241 del 1997, che
esclude la categoria dei tributaristi non iscritti
in albi professionali – ai quali l’ordinamento
pure pacificamente consente di operare come consulenti fiscali, di
predisporre e trasmettere le dichiarazioni fiscali, di trattare e
conservare i dati contabili – dal novero dei professionisti
abilitati al rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni
dei redditi da inviarsi all’amministrazione finanziaria.
Una questione più che mai di attualità, con l’apertura della
stagione dichiarativa e che si sovrappone a
quella della conformità delle spese sostenute per
interventi per i quali spettano agevolazioni fiscali come
Superbonus, Ecobonus e bonus edilizi in generale.
Visto di conformità: alla Corte Costituzionale la questione dei
soggetti abilitati
Tutto nasce con il ricorso presentato da un’Associazione
Nazionale di Tributaristi contro l’Agenzia delle Entrate, che
aveva negato a una tributarista, iscritta
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