La notizia è di quelle molto attese: dopo essere stato introdotto alla fine dello scorso anno, è finalmente operativo il provvedimento sul cosiddetto “Bonus Retrofit 2022”, l’incentivo che permette di trasformare la propria vecchia auto in un veicolo elettrico usufruendo delle agevolazioni statali.
Introdotta con la Legge n. 156 del 9 novembre 2021, la misura è appena stata tradotta in un decreto attuativo del MIMS: vediamo quindi nel dettaglio in che consiste il Bonus Retrofit, a quali vetture si può applicare e come richiederlo.
Il Bonus Retrofit elettrico 2022
Il nuovo Bonus dedicato agli automobilisti italiani non riguarda l’acquisto di una vettura elettrica che sostituisca la vecchia auto inquinante, ma si propone di sostenere tutti i proprietari di automobili (e non solo) che desiderano trasformare il proprio mezzo in elettrico, senza per questo sbarazzarsi della cara vecchia auto.
Il provvedimento, messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), prevede un contributo destinato a coprire il 60% delle spese sostenute per la conversione elettrica dei veicoli.
I mezzi interessati, come specificato in una nota del MIMS, “vanno dai minivan per il trasporto di persone, ai veicoli con più di otto posti, ai furgoni per il trasporto delle merci (categorie M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G) immatricolati originariamente con motore a combustione interna”.
Ciò significa che è possibile richiedere il Bonus per automobili, ma anche van, furgoni e veicoli per il trasporto merci fino a 3,5 tonnellate che vengano convertiti in veicoli a trazione elettrica.
Può richiedere il Bonus chi ha effettuato le modifiche alla propria auto a partire dal 10 novembre 2021, data di entrata in vigore della Legge, o che preveda di farlo nei prossimi mesi. Il termine per l’acquisizione delle domande, si legge nella nota ministeriale, è fissato al 31 dicembre 2022.
Conversione elettrica: quanto vale il Bonus
Il contributo, spiega il Ministero, è pari al 60% del costo per la riqualificazione fino a un massimo di 3.500 euro, “a cui si aggiunge un contributo del 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (Pra), all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione”.
Sono stati messi a disposizione 14 milioni di euro per questa iniziativa, tra le più attese: se ne parla ormai dal 2016, quando fu pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento per convertire i veicoli tradizionali in elettrici, che definisce ambiti di intervento e modalità di omologazione.
Ad usufruire del Bonus, si intuisce facilmente, saranno soprattutto i proprietari di auto d’epoca e vecchi furgoni Euro 0, 1 e 2, che intendono mantenere il proprio veicolo senza rinunciare alle prerogative della mobilità sostenibile (e del risparmio sul carburante, tema non proprio marginale di questi tempi).
Il Bonus Retrofit era molto atteso anche perché convertire un’auto in veicolo elettrico è tutt’altro che economico: costa meno di un’auto nuova, certo, ma la cifra per una conversione a norma di legge scende difficilmente sotto i 10mila euro. Un incentivo del genere, che copre fino a 3.500 euro delle spese, potrebbe fare la differenza per molti italiani che vorrebbero trasformare la propria auto.
Si resta in attesa della piattaforma: le richieste potranno avvenire solo tramite un apposito sistema informatico gestito dalla Consap, che si spera sarà pronto il prima possibile.
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